In ogni azione che compiamo c’è dietro un progetto, un’organizzazione o un piano. Oggi non possiamo permetterci di mettere sul campo azioni senza che siano ben congegnate e pensate ma soprattutto misurate nei risultati.
Amministratori del territorio avete bisogno di un piano!
La vecchia gestione della destinazione turistica da parte della Pubblica Amministrazione si è chiusa con un nulla di fatto, anzi con tanti errori e tanta confusione. Un comune che ha potenzialità turistiche ha bisogno di coordinamento e di organizzazione incentrata in un piano pluriennale.
Il piano di destinazione è un documento organizzativo, strategico e operativo, che delinea il rilancio o lo sviluppo di un determinato territorio, paese o zona ristretta geograficamente. Il piano è diviso in varie aree di analisi.
Tutti questi servizi possono essere erogati anche singolarmente:
- Analisi strategica: saper elaborare e interpretare statistiche, studi e analisi di settore, necessari a leggere la realtà in cui si opera e predisporre una strategie di sviluppo.
- Pianificazione Operativa: saper tradurre l’analisi strategica in un Piano Operativo in cui siano chiari: obiettivi generali, obiettivi specifici, attività, budget.
- Reti di operatori pubblici e privati: saper organizzare e condurre l’attività di animazione territoriale per accompagnare la costituzione di organizzazioni necessarie a rendere efficiente la promozione e la commercializzazione delle offerte del territorio (club di prodotto, contratti di rete, etc…).
- Vincoli della Pubblica Amministrazione: conoscere i vincoli procedurali della Pubblica Amministrazione per poter dialogare con i funzionari pubblici individuando a priori i problemi nella realizzazione delle attività pianificate.
- Marketing: saper predisporre un piano di marketing e saper organizzare le risorse per la sua attuazione.
- Ricerca fondi: sapersi orientare nel mondo dei bandi pubblici per reperire le risorse di cofinanziamento dei progetti, compresa la capacità di predisporre istanze di finanziamento dei progetti.
Perché costruire un piano di destinazione?
Oggi viviamo una nuova fase, partiamo dall’esigenza dei turisti di scoprire nuove destinazioni, nuove mete e di viverle in maniera diversa. Con questi presupposti il settore turistico è costretto ad adeguarsi al costante allargamento dei mercati e con l’allargarsi della domanda si modifica anche il comportamento di viaggio creando quindi un nuovo scenario competitivo, che porta ad un concetto di turismo di qualità.
Nascono nuove destinazione, anche di piccola entità, che possono offrire una prestazione turistica a costi più bassi rispetto ad una destinazione tradizionale.
I mercati turistici ormai saturi, hanno bisogno di un approccio diverso. Analizzare la domanda e quindi i bisogni sarà la chiave futura, servono prodotti di destinazione di qualità.
Le nuove proposte turistiche devono considerare il turista un consumatore di un insieme articolato di prestazioni, ovvero una filiera di servizi si rende necessaria un’offerta coordinata.
Le cosiddette imprese di destination management devono sviluppare a livello decentrato un’offerta articolata e integrata mirata a clienti specifici perché i bisogni turistici sono sempre più differenziati.
Il Destination management nasce a fronte di alcune carenze:
- Il turismo presenta un livello di formazione degli addetti basso.
- La mancanza di organizzazione e coordinamento tra gli operatori turistici e del territorio.
- La mancanza di collaborazione e atteggiamento particolaristico e poca consapevolezza nel marketing specializzato e ricerche di mercato.
- La mancanza di omogeneità tra tutte le organizzazioni di promozione a livello locale, spesso unica espressione della mano pubblica.
Per questi motivi sopra elencati oggi un amministrazione territoriale e quindi anche la Pubblica Amministrazione devono organizzarsi e dotarsi di un piano strategico ben definito e soprattutto cronologicamente distribuito.
La differenza, infatti, la fanno l’organizzazione e la lungimiranza.
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