Ragioniamo partendo dalle definizioni:
”Possiamo affermare che il marketing territoriale ovvero quella strategia sistematica, costruita sulle esigenze e sulle aspettative del mercato, per ottimizzare l’impiego, da parte degli enti territoriali, dei fattori e degli elementi che concorrono alla valorizzazione delle attrattive e dei servizi turistici offerti, od offribili da un determinato territorio.” (A. Amadori, 2006)
“Il marketing turistico è l’applicazione dei principi e delle tecniche del marketing generale del settore specifico del turismo ed è strettamente dipendente dal marketing territoriale.” (A. Amadori, 2006)
L’integrazione delle due considerazioni citate poco sopra ci fa capire quanto siano collegate tra di loro e siano da considerare una definizione unica.
Oggi gli Enti pubblici che hanno la prima responsabilità del territorio sembrano non aver compreso appieno questi concetti. Deve essere ben chiaro il loro ruolo di coinvolgere nella responsabilità di un’area turistica la popolazione, gli operatori territoriali e tutti gli attori che popolano lo stesso territorio.
Il marketing territoriale deve aiutare a creare una destinazione di successo dando al turista o all’escursionista la sensazione di visitare un luogo unico che abbia una sua identità. Lo strumento di marketing territoriale è un aggregatore delle risorse che rendono diversificata l’offerta, valorizzando le opportunità e cercando di eliminare le criticità
Possiamo allora parlare oggi di marketing territorial-turistico?

Secondo me si tratta non solo di guardare bene dentro, a se stessi, per ideare un modo distintivo per presentarsi ma anche di guardare fuori, per prendere in considerazione le diverse aspettative dei diversi gruppi di interlocutori nel mercato. Es. rivolgersi al mercato britannico in un modo, a quello cinese in un altro, veicolando sempre la stessa immagine e le stesse idee di come e’ il nostro territorio ma in una modalita’ che risulti piu’ incisiva al target specifico. A meno che non ci si accontenti del solo mercato nazionale (che sarebbe un peccato; cosi’, si rinuncerebbe a un mondo di opportunita’).