Il territorio dal quale provengo è ancora poco conosciuto nonostante si trovi in Toscana, una delle regioni italiane più valorizzate al mondo. Geograficamente “la terra del tufo” (così ci piace definirla per via di questa pietra che caratterizza tutta l’area) si trova in provincia di Grosseto, nell’entroterra, in quella zona che segna il confine tra Toscana, Lazio e Umbria; incastonata tra le colline della Val d’Orcia, la Maremma e l’alta Tuscia. Tuttavia, la bellezza di questa terra sembra abbia destato l’interesse delle istituzioni pubbliche solo in tempi recenti; ma se da una parte l’ attività di promozione è significativa, quella di commercializzazione è ancora carente e proprio per questo non si registrano i numeri di visitatori sperati.
Tornando a parlare di destination management company: sicuramente le motivazioni che spingono o hanno spinto i professionisti di questo campo ad occuparsi di destinazione turistica sono molteplici, ma credo che tutti abbiano un denominatore comune che è l’amore per la propria terra.
Ecco, è proprio questo sentimento che mi porta a dire che la DMC per me sarà l’unione della parte tecnica, quindi la promozione e la valorizzazione del mio territorio, con la visione che ho io di quella stessa zona, che è capace di farmi emozionare ogni volta.
Ciononostante so già che sarà una grossa sfida: cercare di far collaborare le aziende private con le istituzioni pubbliche coinvolte nella gestione del patrimonio artistico e culturale, non sarà di certo una cosa facile…
Numeri di visitatori deludenti? Un passo avanti molto semplice e molto facile e’ quello di rivolgersi ai visitatori stranieri nella loro lingua in un modo davvero incisivo e che li ispira e li fa emozionare. Cosa che e’ impossibile se insistiamo a parliamo sempre e solo in italiano o in un’inglese fai da te.
Ci sono professionisti madrelingua in gamba che sono in grado di scrivere testi in un inglese cosi’ bello e naturale da suscitare negli stranieri la voglia di venire a scoprire questi posti straordinari (sono stato in Val d’Orcia il mese scorso – una zona mozzafiato). E cosi’, i professionisti italiani possono sbarazzarsi dello sforzo di provare a comunicare in una lingua straniera e possono concentrarsi sulle cose dove riescono ad ottenere i risultati migliori, risparmiando tempo e fatica.
E’ una cosa cosi’ semplice.