“La competizione tra contesti geografici consiste nell’azione che un territorio, attraverso le strutture in esso operanti, esercita al fine di influenzare le dinamiche di riorganizzazione delle opportunità di creazione della ricchezza; dinamiche che sono poste in essere dalle imprese e dalle istituzioni”
(Caroli, 1999).
Qui entra in campo il turismo che deve fare da veicolo per poter raggiungere gli obiettivi di pianificazione e sviluppo che attirino il turista ed escursionista.
Affinché una destinazione abbia successo rispetto ad un’altra entrano in gioco alcuni vantaggi comparativi e competitivi.
I vantaggi comparativi dipendono dalle caratteristiche, risorse ambientali e artificiali e anche dagli aspetti storico-culturali della destinazione, mentre i vantaggi competitivi sono correlati alla capacità di utilizzare a promuovere e valorizzare le risorse che un territorio possiede.
Oggi una destinazione deve comprendere come entrare nel mercato e senza un vero e proprio piano di destinazione non sarebbe in grado di essere competitiva. Il piano parte da un’analisi delle caratteristiche e delle potenzialità del territorio per arrivare alla scelta delle azioni da mettere in pratica per conseguire i risultati sperati in chiave di uno sviluppo turistico pluriennale.
Per centrare gli obiettivi e ottenere i massimi risultati non possiamo che abbinare modello di sostenibilità che la governance della destinazione deve costruire creando un equilibrio tra il pubblico ed il privato.
Pensate che gli Enti gestori delle Destinazioni stiano intraprendendo la strada giusta? Hanno già fatto le scelte adeguate per competere con le altre destinazioni?

Leave A Comment