E’ stata presentata lo scorso 7 giugno la nuova mostra a Rovigo 2016/2017, organizzata dalla Fondazione Cariparo presso Palazzo Roverella di Rovigo,  dal titolo “I Nabis, Gaugain e la pittura d’Avanguardia italiana”.

Con la conferenza stampa di chiusura della mostra “Al primo sguardo”, che ha portato al grande pubblico la collezione privata d’arte patrimonio della Fondazione, si inizia il percorso di avvicinamento al nuovo grande evento previsto per gli ultimi mesi del 2016, la mostra a Rovigo, presso Palazzo Roverella, dedicata ai Nabis, Gaugain e ai pittori dell’avanguardia italiana.

Prima di parlare di quest’ultima volevo soffermarmi sui dati resi noti dalla Fondazione in merito ai questionari e alle interviste rivolte a campione sul pubblico che ha frequentato la mostra a Rovigo intitolata “Al primo sguardo” di questi mesi.

Su un campione di 2.200 intervistati presi a campione nell’ultima mostra a Rovigo possiamo ritrovare questi dati:

• i giorni di maggiore flusso si ritrovano a partire dal venerdì alla domenica, con incrementi significativi anche durante il mercoledì e giovedì;
• l’affluenza di visitatori avviene nei mesi centrali dell’evento;

• il maggior numero dei visitatori proviene dal Veneto e dall’Emilia Romagna, e precisamente da città limitrofe a Rovigo, come Padova, Ferrara e Verona;
le donne risultano essere maggiormente sensibili all’evento culturale, mentre gli uomini meno;
• la fascia d’età maggiormente coinvolta è 51 – 65, con un’interessante crescita da parte dei giovani nella fascia 26 – 35 e 36 – 50;
• le professioni più interessate e coinvolte nella partecipazione della mostra sono, in primis e con netto distacco dalla seconda, i pensionati, a seguire gli impiegati del pubblico e del privato, con gli insegnanti che mantengono una partecipazione elevata all’evento culturale.

La Mostra a Rovigo come occasione di promozione territoriale

I dati dell’ultima mostra a Rovigo sono stati positivi. Ha generato interesse verso il territorio anche da parte di potenziali utenti che ora dobbiamo convertire in turisti che soggiornino per più giorni. La nuova mostra si pone come importante spartiacque tra un “prima” e un “dopo”. Dall’organizzazione a livello promozionale, coordinata tra diversi attori, possiamo ricavare benefici da subito tangibili per il territorio. Un aumento di conoscenza del brand Polesine in primis, ma anche di tutte quelle realtà, anche piccole, che hanno importanti valori da trasmettere attraverso esperienze mirate e proposte complete.

Solo creando una rete che non punti solo sulla distribuzione di elementi cartacei, ma che si spinga oltre, si può generare interesse verso la città. Eventi, promozione offline ed online, in una sola parola programmazione. Abbiamo ancora qualche mese per preparare tutto e lo si può fare.

Altrimenti si correrà di nuovo il rischio di perdere un’altra volta il treno e non possiamo più permettercelo.

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