Mi sembrava quasi impossibile che in Italia ci fossero così tanti borghi o paesi abbandonati. Eppure mi sono imbattuto in una serie di siti, blog e raccolte fotografiche (per la maggiore su Flickr), di luoghi dimenticati e alcuni sono di un fascino e di una suggestione unica.

Ma partiamo dal principio. Molti di questi paesi nell’arco dei secoli hanno subito trasformazioni continue e fasi diverse, dalla prima costruzione, all’espansione fino all’abbandono ci possono raccontare molte storie. Molti di questi paesi sono stati abbandonati a causa di eventi naturali (alluvioni, allagamenti, terremoti), altri perché non erano facilmente raggiungibili, altri ancora per via di eventi bellici (bombardamenti), altri solo per via di uno spopolamento dovuto all’attrazione delle grandi città nel corso degli anni.

L’Italia, a livello europeo, vanta il numero più alto di borghi abbandonati circa 5500 (altre fonti danno come numero 6000), seguita a ruota dalla Spagna (4400). Primo posto a livello internazionale ci sono gli USA con le loro “Ghost Town”, si parla di un numero compreso tra 10.000 e 11.000 località abbandonate.

Perché parlarne in un blog dedicato al turismo?

Semplice! Perché queste località possono tornare a vivere facendole conoscere ed inserendole in un contesto turistico di riqualificazione (attenzione, riqualificazione, non ricostruzione!), attraverso percorsi naturalistici (molti dei borghi sono stati abbandonati a conseguenza di eventi naturali dove la natura ha preso il sopravvento sull’attività umana) e percorsi storico-architettonici (es. archeologia industriale o di riscoperta della storia nazionale).

La Spagna ad esempio ha avviato, negli ultimi anni, una politica di riqualificazione (e a volte ricostruzione) di queste località, ottenendo dei buoni risultati in termini turistici.

Cosa potrebbe fare l’Italia?

Detto che esiste già un elenco ISTAT, quindi un’anagrafica verosimilmente precisa, sui borghi e paesi abbandonati o in via di abbandono, ecco che una buona operazione di riqualificazione potrebbe portare alla nascita di un turismo legato alla riscoperta dei luoghi abbandonati, creando anche un circuito nazionale che aiuti i borghi a invertire il trend legato all’abbandono. Sicuramente non è un’impresa facile però tentare la strada che ha già provato la Spagna potrebbe essere un’ottima iniziativa da concretizzare e potrebbe dare un’opportunità ulteriore al nostro Paese per farsi conoscere ed apprezzare molto di più.

La foto dell’articolo è opera di Carlo Mastropasqua

Per un approfondimento ulteriore vi invito a visitare il sito www.paesifantasma.it

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